Mercoledì abbiamo visto come basti schiacciare un bottone per scombussolare il mercato: in pochi minuti l’oro ha perso 18 $/oz. All’inizio qualcuno aveva pensato proprio ad un errore umano (il cosiddetto «fat fingers»), ma poi è stato confermato che si trattava di un ordine di vendita di 24 tonnellate di metallo sul mercato dei futures.
E quando il prezzo è sceso sono intervenuti, a peggiorare la situazione, anche gli «stop loss» (gli ordini di vendita che scattano in automatico quando si scende sotto un valore prefissato).
Così il prezzo è passato da 1736,35 (h. 14,15) a 1707,90 (h. 15,30) per poi recuperare qualcosa in chiusura (attorno ai 1720 $/oz).
Chi sia stato non si sa, ma che dietro a questa manovra ci siano movimenti speculativi è opinione diffusa.
Della discesa del prezzo hanno però approfittato gli investitori privati che hanno acquistato in massa.
Intanto il WGC ha rivisto le sue stime sugli acquisti indiani: dovrebbero assestarsi attorno alle 800 tonnellate contro le 700 circa previste in un primo momento, comunque lontane dalle 900 dello scorso anno.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1753,50 lunedì 26 e la minima di 1707,90 mercoledì 28; il dollaro è stato scambiato a 1,2887 mercoledì 28 e a 1,3018 venerdì 30.
Ultimi Commenti