Nei dipinti medievali l’elemento principale è la luce.
I colori durante il Medioevo acquistano potere simbolico oltrechè spirituale. Si pensava, addirittura, che la luce filtrata dalle vetrate colorate delle basiliche potesse avere poteri curativi.
Oro, gemme e colori dai toni vivaci utilizzati senza sfumatura conferiscono al dipinto un “potere religioso”, il loro utilizzo rappresenta la presenza stessa di Dio.
La scelta dei pigmenti è quindi molto importante e ciascuno possiede il proprio potere spirituale.
Sicuramente una delle tinte più utilizzate è il blu, che fin dal XIII secolo rappresenta nobiltà e spiritualità. Molti artisti dell’epoca come Giotto o i Lorenzetti riproducono il manto della Madonna e spesso gli abiti di Cristo di un blu splendente ottenuto grazie a lapislazzuli e azzurite.
L’unico colore che nessuno è in grado di riprodurre è ovviamente quello più ricercato e più desiderato: l’oro.
Per riuscire ad ottenere le lamine dello spessore adatto alle esigenze degli artisti dell’epoca gli artigiani martellano le monete d’oro fino ad ottenere vere e proprie “foglie” sottili come un velo che vengono poi applicate sulle tavole che all’interno della Chiese ospitano Santi e personaggi biblici. Questa distesa d’oro illuminata, nella penobra delle navate, dai raggi penetrati dalle finestre accentua quell’aurea di sacralità che la Chiesa richiedeva alle sue opere.
Ma come vengono lavorate queste lamine d’oro? Le foglie d’oro (utilizzate anche per i manoscritti) vengono trattate con succhi, albume, gomma e miele, che le rendono perfettamente aderibili ad ogni superficie, ma opacizzano l’oro stesso. Per ottenere la lucentezza giusta la tavola viene strofinata con un oggetto duro o , come riportano i testi antichi, con un dente d’orso.
L’utilizzo così ampio dell’oro (che andrà via via scemando durante il rinascimento) dimostra come, nel Medioevo, la spiritualità e il potere della raffigurazione andassero a discapito della realtà.
Per approfondire l’argomento, consiglio la lettura del seguente articolo “I colori dei pittori nel Medioevo”.
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