E’ stato pubblicato lo scorso mese il «GFMS Gold Survey 2017».
E’ un rapporto sulla situazione dell’oro sui mercati mondiali ed è redatto dalla Thomson Reuters.
Il documento parla dei consumi di metallo nell’anno 2016 sottolineando come vi sia stato un calo deciso per quanto riguarda la gioielleria (-21%), a causa soprattutto delle misure monetarie restrittive messe in atto in India e per il calo dei consumi in Cina, ma mette poi in risalto l’enorme richiesta di oro da investimento (lingotti): + 52%, pari a 1579 tonnellate, il più alto risultato dal 2012.
Tratta poi del settore minerario e così arriviamo al titolo del nostro post.
Secondo l’opinione di molti esperti del settore, l’estrazione di oro nel 2016 è stata da record (3222 tonnellate), ma da quella data è iniziata una discesa che porterà ad un calo della Bounce house with slide produzione del 10% solo nei prossimi 5 anni.
Qualcuno, leggermente più ottimista, sposta in là la data, al 2019, ma tutti concordano sul fatto che la quantità di oro che verrà estratta nei prossimi anni subirà un deciso calo.
Le ragioni sono diverse. Innanzitutto non sono stati più scoperti importanti giacimenti (si possono contare sulle dita di una mano negli ultimi anni), le vene attuali si stanno esaurendo, i costi di estrazione aumentano sempre di più.
E se la produzione diminuisce mentre la richiesta, causa la situazione politico/economica mondiale (oro bene rifugio) continua ad aumentare, ecco che il prezzo del metallo giallo sarà destinato a schizzare alle stelle.
Il rapporto della LBMA, ad esempio, vede il prezzo medio dell’oro per il 2017 in aumento del 5,3% rispetto solo alla media dello scorso gennaio.
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