Nel 1944 Bretton Woods, una piccola cittadina del New Hampshire (USA), vide riunirsi una conferenza internazionale alla quale parteciparono 44 paesi; conferenza che sancì, tra l’altro, la nascita del «Fondo Monetario Internazionale» e della Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo» (Birs) che diventerà poi la «Banca Mondiale»..
In quella occasione venne deciso che il dollaro era l’unica valuta convertibile in oro, al valore fissato di 35 $/oz, prezzo al quale gli Stati Uniti si impegnavano ad acquistarlo da chiunque («as good as gold»), mentre tutte le altre valute avevano cambi fissi con il dollaro. La moneta americana diventava così la valuta di riserva mondiale.
Ogni paese dovette versare al FMI una parte delle sue riserve auree (in parte rese nel 1976 con gli «Accordi della Giamaica», anche se poi dovettero versarne il 15% alla BCE, alla nascita del sistema monetario europeo, a “copertura” degli euro) e dichiarare la parità tra la propria valuta nazionale e l’oro.
La crisi nacque negli anni sessanta quando si manifestò in tutta la sua evidenza il cosiddetto «Dilemma di Triffin», un economista belga che aveva messo in luce quale fosse la principale debolezza del sistema: con l’aumentare degli scambi internazionali sarebbe occorsa una sempre più grande liquidità, una massa tale di dollari che non avrebbe più permesso di mantenere il cambio con l’oro (insomma ci sarebbero stati più biglietti verdi in giro che metallo giallo con i quali scambiarli). Senza contare il fatto che il diverso andamento delle varie economie rendeva sempre più difficile per molti paesi mantenere la parità con le valute più forti.
Quindi, in seguito alla crisi del dollaro i mercati iniziarono a “coprirsi” con acquisti d’oro, conferendogli così quel ruolo di “bene rifugio” che non perderà più.
Nel 1968 venne perciò deciso che il cambio fisso di 35 $/oz valesse unicamente per le transazioni internazionali, mentre il prezzo dell’oro da quel momento avrebbe seguito l’andamento della domanda e dell’offerta (44 $/oz nel ’71, 65 nel ’72, 200 nel ’74, 850 nell’80 …1500 nel 2011!).
L’ultima, definitiva crisi del «Gold standard» avvenne nel 1971 quando l’amministrazione Nixon svalutò per ben due volte il dollaro e pose fine alla convertibilità tra la moneta americana ed il metallo giallo.
Il doppio mercato dell’oro terminò definitivamente nel 1976 quando i paesi aderenti al FMI decisero di abolire il prezzo ufficiale dell’oro.
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