Con l’introduzione del limite di 1000 euro per i pagamenti in contanti (anzi, per essere precisi, di 999,9 euro) cambiano, o dovrebbero cambiare, le abitudini degli italiani che, secondo una recente indagine, preferiscono pagare in moneta sonante utilizzando poco gli altri sistemi di pagamento, tra cui le carte di credito.
Infatti l’Italia si pone al 23° posto mondiale con una media di 1,6 carte a testa mentre il paese che ne detiene il maggior numero è il Giappone con ben 12 pro capite.
Dette anche «moneta elettronica», le targhette di plastica rispondono a delle norme ISO che ne fissano le dimensioni in 85,60 x 53,98 mm e uno spessore di 0,76 mm.
Ma se tutti sappiamo come funzionano conosciamo invece come sono nate?
Si dice che la prima ditta ad istituzionalizzare una dilazione nei pagamenti fu, nel lontano 1730, una società americana che vendeva mobili, ma perché nasca la prima vera e propria carta di credito bisognerà attendere il 1914.
All’inizio furono delle società ad emetterle (l’«AT&T» per i servizi telefonici, l’«American Airlines» per i voli aerei ad esempio), ma naturalmente si poteva usufruire della carta unicamente per i pagamenti che riguardavano le società che le avevano emesse.
Poi, nel 1950, ecco la madre di tutte le carte di credito, la «Diners» , nata per poter pagare il conto al ristorante (da qui il nome). Ebbe un tale, immediato successo che già l’anno successivo vide arrivare la prima banca emettitrice.
Nel 1958 è la volta dell’«American Express» e di «Bankamericard» (che si trasformerà poi negli anni ’60 nella «Visa»), mentre nel 1966 il primo circuito di banche americane emetterà la carta che poi diventerà la «Mastercard».
In Italia le carte americane fanno già la loro comparsa nel 1958, ma naturalmente l’uso è molto limitato, fino a quando, nel 1986, le banche italiane non lanciano la «CartaSI» (Servizi Interbancari).
Naturalmente le varie carte di credito hanno cercato di offrire sempre nuovi servizi pensando soprattutto alla clientela più danarosa emettendo prima le carte Oro, poi quelle Platino per arrivare infine alle black card: una su tutte la “mitica” Centurion.
La comodità delle carte è innegabile, ma di pari passo alla loro diffusione è aumentato il pericolo della loro clonazione, i cui casi sono purtroppo sempre più frequenti.
Ma un futuro non troppo lontano vedrà molto probabilmente la scomparsa delle carte di credito: già da ora diversi pagamenti si possono effettuare attraverso gli smartphone (grazie alla tecnologia NFC), quello che si chiama «pagamento mobile di prossimità», e una volta imboccata questa strada difficilmente si tornerà indietro.
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