Vi ricordate del Millenium Bug? Beh, questo, a livello di timori, si avvicina molto.
Se nel 2000 il mondo si sarebbe dovuto fermare per il blocco di tutti i computer, nel 2013 l’intera economia mondiale potrebbe invece risentire di una grande crisi generata dagli Stati Uniti.
«Fiscal cliff» è un’espressione coniata da Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve americana, tradotta significa «baratro fiscale» e sarebbe il burrone nel quale rischiano di cadere gli Stati Uniti, con le immaginabili conseguenze per tutta l’economia mondiale dal momento che, piaccia o no, gli USA rimangono il motore del mondo.
Ma di cosa si tratta? A fine anno le agevolazioni fiscali introdotte da Bush e prorogate da Obama andranno in scadenza, aumenteranno molte tasse (con un carico stimato di 3500 $ annui per famiglia), scatterà tutta una serie di tagli al bilancio e la contemporaneità di tutte queste misure potrebbe innescare, dal 1° gennaio 2013, una recessione senza precedenti dal momento che, ad esempio, si ipotizza che queste misure economiche produrranno 2milioni e 140mila disoccupati.
Siamo arrivati a questo grazie alla lotta politica in corso nella quale repubblicani e democratici non vogliono concedere nulla all’avversario e così, a furia di veti incrociati, se qualcuno non interverrà per tempo ecco che il burrone si spalancherà dinnanzi a tutti.
Questo qualcuno dovrà essere Obama, uscito vincitore dalle recenti elezioni, ma il Congresso rimane spaccato in due (la Camera è appannaggio dei repubblicani ed il Senato dei democratici), così il presidente rimane, come si dice in questo caso, un’ «anatra zoppa» e lo scontro molto probabilmente continuerà.
Moody’s e anche Fitch hanno già avvisato gli States che perderanno l’attuale rating (per scendere a AA1) se non sistemeranno i loro conti. Ricordiamo che lo scorso agosto Standard & Poor’s aveva già tolto la tripla A.
Naturalmente in questa situazione di dubbio l’oro non può che trarre vantaggio, figuriamoci se il baratro si spalancasse davvero!
(tratta da: http://www.worldpoliticaleconomy.com/site/?p=622)
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