In tempo di crisi sono molti coloro i quali investono parte dei loro risparmi in oro per metterli al sicuro dalla svalutazione o, nel peggiore dei casi, da vere e proprie perdite.
Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia, ovvero in periodo di crisi sono tante anche le persone che sono costrette a vendere beni di famiglia per poter racimolare qualche euro.
Ed allora mai come in questi ultimi mesi si sono potuti leggere sui giornali così tanti articoli sul fenomeno dei cosiddetti “Compro oro”.
I primi negozi hanno visto la luce parecchi anni fa (parliamo ormai dei primi anni 80), qualcuno ha avuto l’idea e ha creato una catena di franchising, presto imitato da molti così che, nel tempo, tra catene ed attività indipendenti sono diventati centinaia i negozi con l’ormai classica insegna di “Compro oro”.
Una volta esistevano i “Monte di Pietà”, istituiti nel XV secolo dai Francescani allo scopo di combattere l’usura (il più antico di cui si abbia notizia è quello di Ascoli Piceno fondato nel gennaio del 1458), detti anche “Banco dei Pegni” perché erogavano piccoli prestiti, a fronte della consegna di oggetti di valore, che venivano poi resi una volta estinto il debito.
Una legge del 1995 ha imposto ai vecchi banchi di entrare a far parte degli istituti di credito ed ora sono diverse le banche che effettuano questo servizio.
Come funziona: normalmente il prestito non può essere inferiore ai 3 mesi e superiore ai 12, ad un tasso del 7% circa, se alla scadenza il pegno non viene riscattato (ma succede solo nel 5% dei casi) la merce viene messa all’asta.
Ma torniamo ai nostri “Compro oro”, in questi negozi si può solo cedere i preziosi in cambio, normalmente, di denaro contante (naturalmente il valore corrisposto non sarà mai quello di mercato per evidenti motivi), rispettando naturalmente tutte le leggi che regolano il settore, poi tutti i gioielli così raccolti vengono portati ai banchi metalli come il nostro per poter recuperare l’oro puro contenuto mentre spesso i pezzi più pregiati vengono rivenduti.
Qualche polemica ha suscitato nell’ambiente l’apertura di questo genere di attività, come avrete modo di leggere nel prossimo articolo.
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Giugno 18th, 2009 at 09:45
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Giugno 20th, 2009 at 14:19
E’ facile notare quanto i “Compro Oro” da qualche anno abbiano letteralmente colonizzato ogni angolo del nostro Paese. Una buona idea commerciale che purtroppo, in molti casi, è caduta nella mani di gente improvvisata se non di malaffare. L’ignoranza sappiamo non essere un attenuante e nonostante questo a molti sfugga, c’è chi continua ad arroccarsi con arroganza su posizioni insostenibili, continuando a commerciare in spregio alle Leggi che disciplinano la materia. La maggior parte dei “compro oro” evadono l’IVA, ma sembra non interessare a nessuno, violando altresì le leggi sull’antiriciclaggio quali la dichiarazione sulla cessioni di materiale d’oro quali i cosiddetti “rottami” o “oreficeria destinata alla fusione” appartengono.
Infatti il commercio di oro è regolamentato da un apposita normativa intitolata “Nuova disciplina del mercato dell’oro, anche in attuazione della direttiva 98/80/CE del Consiglio, del 12 ottobre 1998” emanata con Legge 17 Gennaio 2000, n. 7 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 16 del 21 gennaio 2000, la quale stabilisce cosa debba intendersi per oro e quali sono i requisiti richiesti per effettuare tale commercio in via professionale.
L’Ufficio Italiano dei Cambi (oggi sostituito nelle funzioni dalla Banca d’Italia) per fare maggiore chiarezza da quanto disposto dalla Legge 7/2000, ha provveduto alla pubblicazione del documento esplicativo “Chiarimenti in materia d’oro” del 20/06/2001 dichiarando:
“Per poter qualificare, ai sensi della Legge 17/1/2000, n. 7, il commercio di rottami di oro ed individuare gli eventuali obblighi gravanti su coloro che svolgono tale attività, si distinguono due modalità operative:
– acquisto di oggetti preziosi usati, direttamente da privati, e rivendita degli stessi, senza ulteriore trasformazione. Detta attività non è qualificabile ai sensi dell’art. 1, comma 3, della Legge 17/1/2000, n. 7; essa si configura, infatti, come commercio di prodotti finiti che non rientrano nella definizione di “oro” contenuta nell’art. 1, comma 1, della stessa Legge;
– acquisto di oggetti preziosi avariati, destinati alla fusione, e successiva cessione dell’oro così ottenuto, in una qualunque delle forme in uso (lingotti, placchette, etc.). L’operatività in questione, esercitata in via professionale e non occasionalmente, deve ritenersi riconducibile, sia per gli aspetti soggettivi che oggettivi, nel disposto di cui alla Legge n. 7/2000.”
Come visto, nel primo caso, non è necessaria l’autorizzazione dell’U.I.C. trattandosi di commercio di oggetti preziosi usati e pertanto andrà applicata l’IVA sull’imponibile. Nel secondo caso invece, trattandosi di cessione di “rottami” –quindi materiale d’oro- è necessaria l’autorizzazione dell’Ufficio Italiano dei Cambi, quindi essere qualificati come operatori professionali, e godere pertanto della non applicabilità IVA sulla vendita d’oro destinato alla fusione.
Quindi quei “compro oro” che descrivono sul Documento di Trasporto e Fattura i beni ceduti quali “rottami” anzichè “oreficeria usata”, oltre ad eludere l’IVA commettono anche i seguenti reati contemplati dalla Legge 7/2000:
“§1. Chiunque svolge l’attività di cui all’articolo 1, comma 3, senza averne dato comunicazione all’Ufficio Italiano dei Cambi, ovvero in assenza dei requisiti richiesti, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da lire quattro milioni a lire venti milioni. Alla stessa pena soggiace chiunque svolga l’attività prevista dall’articolo 2, comma 1, senza esservi legittimato.
§2. Le violazioni dell’obbligo di dichiarazione di cui all’articolo 1, comma 2, sono punite con la sanzione amministrativa da un minimo del 10 per cento ad un massimo del 40 per cento del valore negoziato. Per l’accertamento delle violazioni previste dal presente comma e per l’irrogazione delle relative sanzioni si applicano le disposizioni del testo unico delle norme di legge in materia valutaria, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 1988, n. 148, e successive modificazioni.”
La Legge non ammete ignoranza.
Luglio 2nd, 2009 at 08:18
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Gennaio 3rd, 2010 at 19:28
Le Ore Preziose sono una gioielleria che svolge attività di negozio compro oro in modo trasparente e regolare valutando in carati la percentuale di oro presente negli oggetti e gioielli che vengano proposti e pagandone per grammo il prezzo tenendo in considerazione la quotazione del momento. L’attività di compro oro svolta in modo regolare e onesto offre ai privati la possibilità di rivendere in modo veloce l’oro vecchio che non viene più utilizzato, questa attività di recupero dell’oro vecchio permette di rimettere in circolazione un bene importante per l’economia e per alcuni usi industriali, considerando anche le difficolta alle quali è soggetta l’estrazione di questo prezioso metallo che comporta anche un profondo impatto ambientale nei luoghi in cui viene svolta.
Gennaio 26th, 2010 at 01:14
Nel settore compro oro molti improvvisano attività per ritirare l’oro usato senza una vera esperienza nel settore orafo o della gioielleria. I nostri negozi compro oro firenze svolgano questo tipo di attività in modo professionale essendo gioielleria e oreficeria di lunga data e praticando questa attività di compro oro
per dare un servizio aggiuntivo alla nostra clientela in modo che possano rinnovare più spesso il proprio parco gioielli rivendendo a persone fidate il proprio oro usato.
Marzo 14th, 2010 at 05:00
il settore delle attività compro oro che si è affermato e sviluppato nell’ultimo periodo come vera e propria attivvità commerciale in realtà è sempre esistito. Da sempre le persone hanno rivenduto i propri oggetti o gioielli più preziosi generalmente in oro, in cambio di denaro o di altri beni o servizi che non potevano pagare in moneta.
Da tutto ciò si può dedurre che lo sviluppo esponenziale che i compro oro hanno avuto ultimamente rispecchi un momento non facile per le condizione economiche generali, a confermare questo c’è il calo delle vendite del comparto della gioielleria che si è fatto sentire e in parte a contribuito allo sviluppo del comparto del compro oro. Molte gioiellerie nel tentativo di coprire la perdita cercando di sviluppare un’attività che in passato era ritenuta marginale utile più che altro a recuperare “rottami d’oro” si sono specializzate nel ritiro dell’ oro usato dai loro clienti o da chiunque abbia intenzione di rivendere il proprio oro vecchio. Molti sono anche gli operatori che senza nessuna esperienza o capacità hanno cercato di speculare sul momento economico negativo aprendo questo genere di attività e acquistando l’ oro usato dalle persone a prezzi troppo bassi, spinti anche dai bassi costi di apertura e di gestione di questo genere attività. Il guadagno onesto dei compro oro sta nell’ acquistare l’oro usato ad un prezzo che sia chiaramente inferiore al prezzo al quale poi sarà rivenduto in blocco alle fonderie che acquistano solo da operatori in grosse quantità e perciò inaccessibili allle singole persone, chiaramente sarà a discrezione del compro oro stesso aspettare o meno un momento in cui la quotazione dell’oro sia aumentata per realizzare un profitto maggiore ed è proprio in periodi di crisi finanziarie che generalmente tende ad aumentare la quotazione oro sui mercati. In un certo senso l’attività compro oro viene doppiamente favorita in momenti di recessione, poichè le persone in mancanza di liquidità sono più facilmente motivate a vendere parte dei propri gioielli e la quotazione oro sul mercato tende ad un rialzo in momenti di crisi finanziarie. Questo meccanismo si realizza in momenti di crisi finanziarie di lunga durata nei quali gli effetti di un momento di recessione generale hanno il tempo di farsi sentire sulle singole persone che vendano invece di acquistare e il rialzo del prezzo dell’ oro è in aumento spinto da una crisi finanziaria di lunga durata che continua anel tempo. Il successo di un’ attività seria di compro oro al contrario di quello che si possa pensare sta nel pagare un prezzo più allettante della concorrenza in modo d’avere la possibilità di ritirare una maggior quantità di oro, infatti gli speculatori che cercano di approfittare dell’ ignoranza della gente hanno vita breve in un settore in cui la pubblicità è forse la maggior voce di spesa tra i costi di questo tipo di attività, ben presto chi ha venduto il proprio oro ad un prezzo di troppo inferiore di quello che sarebbe stato pagato da altri ne verrà a conoscenza e non solo non si servirà più dal compro oro in questione ma sicuramente sentendosi truffato, parlandone porterà una pubblicità negativa che comprometterà l’immagine dell’operatore a favore di altri con i quali sarà facile fare un confronto reale e diretto sul prezzo di acquisto dell’ oro.
Marzo 14th, 2010 at 05:01
Compro Oro Firenze, anche nel capoluogo toscano culla dell’arte e della civiltà sono stati aperti numerosi compro oro, queste attività che acquistano i gioielli e gli oggetti in oro dai privati, oltre a permettere a chiunque voglia vendere il proprio oro di realizzare soldi subito, sono un importante punto di raccolta del riciclo di un bene che per essere estratto necessita non solo di grosse risorse finanziarie ma provoca un grosso impatto ambientale sulle zone di estrazione, vista l’enorme mole di materiale che deve essere movimentato per poter ottenere quantità di oro sufficienti a giustificarne i costi di estrazione. I compro oro ritirano l’ oro dai privati in piccole quantità per poi essere rivendute in blocco ai banchi dei metalli, che si occuperanno di rifonderlo per poter riporatre le leghe aurifere uitlizzate per gioielli e oggetti vari che di solito hanno una percentuale di oro intorno al 75% (18 carati) in oro puro pronto ad essere riimmesso sul mercato in nuovi lingotti d’ oro puro (24 carati). I compro oro Firenze sono agevolati sia dalla grande tradizione orafa del capoluogo toscano, che fin dal rinascimento è stato un comparto di riferimento dell’ oreficeria nazionale, sia dalla presenza a Firenze di importanti scuole d’arte orafa che attraggano l’attenzione sulla città di clienti che raggiungano la nostra città per acquistare prodotti di gioielleria e oreficeria ma che di conseguenza si possano trasformare in potenziali venditori di gioielli e oggetti in oro usati. A conferma di questa favorevole sinergia alcuni dei più affidabili compro oro Firenze sono gioiellerie e oreficerie che svolgano parallelamente alla loro attività di vendita, l’ attività di compro oro anche per dare un affidabile e onesto servizio di ritiro dell’ oro usato alla propria clientela che magari desidera rinnovare il proprio parco gioielli recuperando il giusto valore da gioielli che non usano più.
Settembre 21st, 2011 at 16:47
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Aprile 17th, 2018 at 01:22
Il vero boom dei compro oro si è avuto nei primi anni 2000 con l’arrivo delle conseguenze della crisi economica e con quel periodo di super valutazione dell’oro che ha convinto molti a vendere il proprio oro ad una quotazione che non sarà facile si ripeta.