Secondo un articolo di panorama.it uscito quest’estate firmato da Nadia Francalacci e intitolato “Il boom del gold to go” pare che durante il vociferare di eventuali elezioni in Grecia gli italiani si occupassero (finalmente) di investire in modo sicuro i loro soldi prendendo letteralmente d’assalto i distributori automatici d’oro di Milano Linate e Bergamo Orio al Serio.
I più gettonati lingotti di bassa grammatura e monete da 22 o 24 carati fino ad arrivare all’acquisto di foglie d’acero canadese sempre d’oro ovviamente.
In poco meno di un weekend (quello delle elezioni greche) gli italiani che si sono recati all’aeroporto hanno acquistato centinaia di monete australiane e lingotti da 30 grammi circa.
“Dal 2010 ad oggi gli acquirenti del metallo prezioso, infatti, sono aumentati costantemente, con picchi vertiginosi registrati proprio durante i periodi considerati dagli investitori “a rischio”” – Panorama.it/Il boom del “gold to go”/ Nadia Francalacci -.
Questi dati, ovviamente, portano ad una riflessione: gli italiani cambiano vedute e modus operandi in campo investimenti, sempre più si affidano all’oro perché unico bene materiale, concreto e reale su cui fare affidamento.
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