Dopo il picco a 1.388 $ oncia del 17 marzo, l’oro ha iniziato una fase correttiva che è durata tanto quanto la salita di inizio anno. La ciclicità tra minimi e massimi di periodo è una costante dei mercati finanziari e anche l’oro non ne è esente.
La precedente salita, rialzo ciclico, è durata due mesi e mezzo, dal 31 dicembre 2013 a metà marzo. Il successivo ribasso ciclico è terminato il 2 giugno. Da allora siamo in un nuovo ciclo rialzista.
I fattori interessanti dell’ultimo ciclo ribassista sono:
-la fase laterale del prezzo dell’oro durata quasi due mesi fino al 27 maggio con supporto a 1.280 $ oncia
-il break down del 28 maggio quando il inflatable floating water park for sale prezzo dell’oro rompe al ribasso con decisione il supporto a 1.280 e inizia a precipitare riaccendendo i timori di un nuovo tracollo quello definitivo verso il tanto proclamato livello di 1.000 $ oncia.
La stampa finanziaria comincia a starnazzare e alimenta il timore che il target di 1.000 $ delle varie Goldman Sachs, JPMorgan, Credit Suisse, Citibank eccetera sia presto raggiunto.
Ma qualcosa di inatteso lascia tutti a bocca aperta. E questa è la cosa meravigliosa dei mercati finanziari. Depistare il maggior numero di partecipanti e premiare il minor numero possibile.
Il break down si è rivelato essere un “falso break down”. Il grafico qui sotto aiuta a capire:
Il break down ha alimentato l’ipotesi del tracollo e sedotto un numero ancora più elevato di operatori a scommettere sul ribasso aprendo un numero record di contratti ribassisti (short) al mercato dei derivati di New York, Comex.
Ma il “tracollo” si ferma dopo soli 40$ di ribasso. Inspiegabilmente il 2 giugno l’oro ricomincia a salire, torna a 1.280 $, e dopo aver testato la resistenza un paio di giorni la rompe con vigore e il 19 giugno semina il panico in tutti i ribassisti. Non solo rompe la resistenza a 1.280, ma anche quella a 1.300 innescando quello che in gergo si definisce “strizza ribassisti” o short sqeeze. Tutti gli stop loss a 1.300 $ si sono attivati e gli operatori che devono chiudere un contratto short, devono comprare immediatamente un contratto long.
La settimana si chiude con un +3% per l’oro, mentre da inizio mese siamo a +5%.
Giugno promette di essere un mese molto interessante per l’oro.
Allargando l’immagine e osservando i cicli settimanali o mensili il grafico seguente ci aiuta a capire un altro fattore importantissimo nella storia del “Bull Market” dell’oro iniziato nel 2001. Il grafico è lo stesso del nostro ultimo messaggio ma aggiornato.
Il doppio minimo a 1.200 $ oncia di giugno e dicembre 2013 e il successivo break out sembrano confermati.
Il “nuovo” elemento che entra in scena è il minimo del 2 giugno 2014 rappresentato dalla freccia verde.
Tecnicamente rappresenta il primo minimo crescente rispetto al trend ribassista iniziato a settembre 2012. Per definizione, se il minimo del 31 dicembre 2013 rappresenta la fine del ribasso e siamo già da allora in un nuovo trend rialzista, allora i massimi e i minimi ciclici devono essere “crescenti”. So far, so good.
Questo significa che il prossimo top ciclico superi 1.400 $ oncia.
Per finire ma senza approfondire (lo faremo magari al prossimo saggio), oltre ai fattori fondamentali e geopolitici citati nel precedente report, negli ultimi due mesi si sono aggiunti:
– la BCE usa per la prima volta nella storia i tassi negativi
– la BCE sembra considerare l’ipotesi del Quantitative easing
– la FED riduce il Tapering
– l’Iraq torna ad essere un grosso problema e il petrolio s’impenna
Una cosa è certa: non si riesce a star tranqilli 😉
Consilia Aurea
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