Il ciclo ribassista del quale parlavamo nell’ultimo rapporto non si è fermato ai primi di settembre come sperato ma purtroppo ha continuato il suo trend fino ai primi di ottobre.
Venerdi 3 e lunedi 6 ottobre l’oro tocca per la terza volta inflatable water parksin un anno e quattro mesi il supporto “vitale” di 1.200 $/oncia. Vitale nel senso che sotto questo prezzo non è più profittevole, per le società minerarie, tenere aperte le miniere. Quindi con possibilità di chiusura e contrazione della produzione.
Ad essere più precisi i 3 minimi sono stati:
– 28 giugno 2013: 1.179,40 $/oz
– 31 dicembre 2013: 1.181,40 $/oz
– 3e6 ottobre 2014: 1.183,30 $/oz
Il fatto degno di nota è che sia il secondo che il terzo sono superiori al precedente.
Questo può essere un caso, ma anche no. E’ presto per dirlo ma il tempo ci dirà se si tratta di un triplo minimo e ripartenza che sancisce la fine (finalmente) dei 3 anni e mezzo di ribasso oppure l’ennesimo appoggio al supporto, timido rimbalzo e rottura decisa dei 1.200 con obiettivo 1.100/1.050 $/oz.
A questo punto sembrerebbe iniziato un nuovo ciclo rialzista. Come possiamo osservare dal grafico qui sotto, già usato in precedenza, dal minimo del 6 ottobre ad oggi l’oro sta cercando di risalire. La prima vera resistenza la sta affrontando proprio in questi giorni e si tratta del livello 1.250 $. Il superamento di tale livello sarebbe molto positivo. Viceversa il fallimento lascerebbe presagire nuovi ribassi.
Come dicevamo nel precedente saggio, l’oro in euro continua a rimanere stabile attorno ai 31 €/gr. Nello stesso periodo dell’ultimo ciclo ribassista dove l’oro in dollari ha perso circa il 10%, il cambio $/€ ha guadagnato circa il 9%.
Il grafico successivo rappresenta l’oro in euro. Mettendolo a confronto con il primo si può notare come per un investitore europeo la prospettiva sia diversa rispetto a quella di un investitore in dollari. Il Triplo Minimo non si vede, anzi da dicembre 2013 l’oro in euro sta evidenziando minimi crescenti.
Provocatoriamente anche un investitore svizzero che investe in franchi osserva l’oro in euro.
Da quando la Banca Centrale Svizzera nel dicembre 2011 ha agganciato il franco all’euro fissandolo a 1,20 il grafico è il medesimo.
Ma attenzione! Il popolo svizzero potrebbe cambiare il mercato dell’oro per sempre.
Il 30 novembre sarà chiamato a votare un referendum che: 1) proibisce alla Banca Centrale di vendere oro (ha venduto metà delle riserve auree prima che il prezzo triplicasse), 2) obbliga la Banca a rimpatriare le riserve detenute all’estero, 3) obbliga la banca a detenere almeno il 20% delle riserve valutarie in oro.
Attualmente la Banca Centrale Svizzera detiene il 7,7%, ovvero 1.040 tonnellate, delle riserve valutarie in oro. Ubs stima che, in caso di vittoria dei sì, sarebbe costretta a comprare (nei prossimi 5 anni) tra le 1.500 e 1.700 tonnellate. Questo avrebbe effetti molto positivi sul prezzo del metallo. Positivi per chi ha già investito.
Un altro effetto sarebbe quello di limitare i margini di manovra della banca centrale.
Il popolo svizzero sarebbe il primo in oltre un secolo a farlo ed è per questo che sia il Governo che la Banca Centrale si oppongono duramente al fronte dei sì.
Al prossimo aggiornamento…
Consilia Aurea
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