La corsa all’oro nasce soprattutto dalla paura che il dollaro continui la sua corsa verso il basso. Ipotesi più che probabile viste le manovre (definite da qualcuno come «disperate») delle banche centrali, e, in particolare, della Fed.
La continua immissione di liquidità sul mercato ha praticamente azzerato i tassi d’interesse negli Stati Uniti, ma la cosa non ha sortito effetti sull’economia americana che, anzi, a questo punto, rischia di imboccare una pericolosa china depressiva.
Proseguono anche le tensioni sull’euro causa i timori sui titoli di stato, in primis quelli dell’Irlanda.
Tutto ciò si è riflesso sul prezzo dell’oro che è tornato sopra i 33 euro al grammo per alcuni giorni.
La quotazione massima dell’oro è stata di 1424,40 dollari/oz martedì 9 e la minima di 1365,10 venerdì 12; il dollaro è stato scambiato a 1,4066 lunedì 8 e a 1,3601 venerdì 12.
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