Gli esperti della Golman Sach hanno corretto al rialzo le loro previsioni sull’andamento del prezzo dell’oro: da 1365 $/oz a 1650 $/oz nei prossimi dodici mesi.
Tra i motivi addotti i bassi tassi d’interesse negli USA e le manovre di «quantitative easing» che potrebbero essere messe in atto dalla Fed.
C’è sempre qualcuno che sostiene che i governi dovrebbero vendere le loro riserve d’oro per far fronte alla crisi, ma, a parte il fatto che quelle USA ammonterebbero a 340 miliardi di dollari contro i 13.500 miliardi di debito, una goccia nel mare dunque, di tutt’altro avviso sono le banche centrali che invece continuano ad acquistare: nell’ultimo anno la Russia +30% e l’India +56% ad esempio.
E continua a crescere anche la richiesta da parte dei privati: è stato stimato che, per la prima volta nella storia, gli investitori siano ora in possesso di più oro di quello posseduto dalle banche centrali (si parla di 30.000 tonnellate).
La quotazione minima dell’oro è stata di 1342,00 dollari/oz martedì 12 e la massima di 1385,15 giovedì 14; il dollaro è stato scambiato a 1,3791 martedì 12 e a 1,4102 venerdì 15.
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