Il prezzo dell’oro è ancora in discesa. La brusca caduta di lunedì pare sia dovuta soprattutto a vendite tecniche derivate dal superamento della media mobile a «200 giorni» (in pratica si prende un periodo di tempo, e questo è uno dei più comuni, e si vede quale sia il trend: se, come in questo caso, è in discesa, scattano le vendite perché, almeno per un poco, i valori non potranno discostarsi di molto. Pronti naturalmente a riacquistare se il trend dovesse invertirsi).
Altra brusca caduta venerdì: i mercati erano agitati per una ventilata “guerra delle valute”, ma ha smorzato un po’ i toni prima la riunione del G7 e poi quella del G20. Vedremo però se alle parole seguiranno i fatti.
Comunque il WGC segnala la diminuzione, per la prima volta dal 2007, della domanda di oro da investimento, un -8% nell’ultimo trimestre.
In compenso il report sottolinea che le banche centrali hanno acquistato oro nel 2012 per 535 tonnellate: più di tutto l’oro acquistato negli ultimi 50 anni.
I riflettori sono ora puntati su Cipro: se entro marzo non sarà varato un piano di aiuti sarà default per l’isola. Una delle richieste della BCE per intervenire è che Cipro perda, almeno in parte, lo status di paradiso fiscale dove sguazzano gli oligarchi russi.
Quella Russia che continua ad acquistare oro perché «più una nazione dispone di oro, più avrà sovranità garantita in caso di un cataclisma legato al dollaro o ad altre monete come euro e sterlina» (ha detto un ministro).
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1668,35 lunedì 11 e la minima di 1603,33 venerdì 15; il dollaro è stato scambiato a 1,3515 mercoledì 13 e a 1,3321 giovedì 14.
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