Si attendeva la riunione della BCE di giovedì scorso per capire quali strade intendesse percorrere la banca centrale: le parole di Draghi hanno smorzato gli entusiasmi di chi si aspettava l’annuncio dell’inizio della manovra di «Quantitative Easing».
I 22 governatori delle banche centrali hanno rimandato al prossimo anno ogni decisione anche se, è stato detto, si farà ricorso a misure «non convenzionali» nel caso del prolungarsi kids inflatable water park di un’inflazione troppo bassa (l’obiettivo è il 2%).
Il risultato è stato un generale arretramento di tutte le borse (la peggiore Milano con -2,5%) e dell’euro che, contro dollaro, è sceso ai minimi da due anni a questa parte. Crisi che, aggravata dalle vicende politiche greche, è continuata per le borse anche questa settimana.
Così l’oro ha proseguito nella sua ripresa iniziata lunedì scorso assestandosi ormai saldamente sopra i 1200 $/oz.
E si fa strada l’idea di utilizzare le riserve auree dei vari paesi come garanzia di un fondo europeo per gli investimenti.
Si sono intanto registrati forti acquisti di argento, platino e palladio in quanto metalli utilizzati in campo industriale: scommettendo su una ripresa dell’economia ed approfittando dei prezzi bassi, qualcuno ha pensato bene di investire negli ETF di questi metalli.
La catena americana Starbucks ha intanto lanciato per Natale una gift card tutta d’argento che riporta, in rilievo, il famoso marchio. Perché anche da noi qualche importante azienda non decide di seguirne l’esempio? Si farebbe certamente notare, anche solo per la pubblicità che ne deriverebbe.
Sia la quotazione minima, 1151,95, che massima, 1219,06, dell’oro in dollari/oz si sono viste nella stessa giornata di lunedì 01; il dollaro è stato scambiato a 1,2500 lunedì 01 e a 1,2286 venerdì 05.
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