Non sapendo più come parlare di oro in un mercato tutto sommato stabile, molti si sono buttati sulla frase ad effetto della «death cross».
La «croce della morte» è un termine tecnico utilizzato quando la media mobile dei prezzi a 50 giorni incrocia quella a 200 giorni (per una spiegazione razionale chiedete a chi si occupa di trading), il nome è così evocativo perché indicherebbe una drastica caduta dei prezzi: peccato che da quando la croce si è materializzata, il 5 giugno, le quotazioni siano continuate a salire… Comunque facciamo i debiti scongiuri!
Le quotazioni sono salite in dollari/oncia, ma in euro il risultato è ancora più marcato perché, contemporaneamente, il dollaro si è rafforzato contro la nostra moneta e inflatable floating water park for sale quindi per noi l’oro è diventato automaticamente più caro.
La Cina viene sempre più indicata come il paese che detiene le leve dell’oro. Da una parte il continuo aumento della richiesta da parte dei cittadini (il WGC ha stimato un aumento del 20% fino al 2017) e dall’altra i continui acquisti della banca centrale: secondo alcuni analisti gli Stati Uniti continuano a vendere oro alla Cina passando attraverso la Svizzera.
Sta forse terminando lo sciopero in corso dal 23 gennaio nelle miniere sudafricane di platino che ha portato ad una riduzione della produzione del 60%., la notizia ha fatto naturalmente scendere il prezzo del metallo.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1251,80 lunedì 09 e la massima di 1284,80 venerdì 13; il dollaro è stato scambiato a 1,3663 lunedì 09 e a 1,3513 giovedì 12.
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