Dopo la fiammata dei prezzi registrata la scorsa settimana, l’oro ha lentamente perso qualche posizione pur rimanendo sopra i 1200 $/oz. Anche il dollaro non ha subito eccessive fluttuazioni e dunque il prezzo in euro è risultato abbastanza stabile.
Il crollo delle quotazioni del petrolio, al minimo da quattro anni, sembra allontanare il pericolo d’inflazione e questo sta incidendo negativamente sull’oro come “bene riofugio”.
Una buona notizia arriva invece dall’India: dopo che erano corse voci di un possibile, ulteriore aumento dei dazi sull’importazione dell’oro, cosa che aveva fatto perdere kids inflatable water park al paese, a vantaggio della Cina, il primato di primo paese acquirente di oro, a sorpresa una nota della banca centrale ha comunicato che tutte le restrizioni erano state tolte, ma nessuna spiegazione è stata fornita per questo drastico cambio di rotta. Forse si è voluto in qualche modo porre un freno al contrabbando del metallo giallo che aveva raggiunto volumi notevoli. Rimaniamo in attesa di notizie, ma se così fosse la cosa potrebbe avere effetti rialzisti sul prezzo dell’oro.
E uno studio pubblicato recentemente, ma che riporta dati fino al 2012, afferma che l’Italia è diventato un paese esportatore di oro: dalle 40 tonnellate del 2008 si è passati alle quasi 194 tonnellate del 2012. Causa la crisi economica nel 2008, secondo un’indagine Eurispes, l’8,5% delle famiglie italiane si erano rivolte ai «Compro Oro», percentuale salita al 28,10% nel 2013. E il metallo è in larga parte finito in Svizzera.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1200,39 lunedì 09 e la massima di 1235,47 martedì 10; il dollaro è stato scambiato a 1,2295 lunedì 09 e a 1,2401 mercoledì 11.
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