La notizia che il FMI avesse intenzione di vendere parte delle sue riserve aurifere, la qual cosa aveva contribuito a far scendere improvvisamente il metallo sotto i 900 dollari all’oncia, è stata smentita dal direttore generale con un apposito comunicato con il quale si specificava che l’oro che sarà immesso sul mercato saranno, nel caso, solo le 403 tonnellate già fissate con l’ultimo accordo quinquennale (CBGA), accordo che in questi giorni le banche centrali stanno valutando la possibilità di rinnovare (scade infatti quest’anno).
A breve la tendenza sembra essere quella ribassista: massima quotazione 897,05 lunedì 6, ancora sul mercato asiatico, e, sempre lunedì, minima 869,00; il dollaro è stato scambiato a 1,3578 lunedì e a 1,3130 venerdì.
Continua comunque, da parte degli investitori, la richiesta di metallo giallo che ha portato i titoli oro al record di più di 7 milioni di once depositate, mentre per l’oro lavorato è sempre crisi: ad Abu Dhabi -20% di vendite nel primo trimestre di quest’anno.
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