Anche il mercato dell’orologeria segna degli inevitabili rallentamenti. Durante le recenti fiere è emerso che, nei primi mesi dell’anno, le esportazioni delle grandi marche svizzere hanno segnato un calo attorno al 20%.
La flessione riguarda soprattutto la vendita degli orologi in acciaio, ma anche quelli in oro hanno segnato un -25% ed un -13% quelli in platino (la flessione maggiore riguarda la fascia cosiddetta “media”, dai 500 ai 2000 euro, ma naturalmente anche quelli di più alta gamma hanno sofferto).
In controtendenza l’Italia che ha segnato un +2% nelle importazioni.
Per quanto riguarda il platino, l’Anglo Platinum, primo produttore mondiale, ha comunicato che, nel primo trimestre di quest’anno, la sua produzione è scesa del 5,7 % a causa della crisi internazionale e ciò ha determinato la chiusura di una miniera, la riduzione della produzione del 50% in un’altra ed un conseguente taglio della forza lavoro del 31%.
Per quanto riguarda l’oro la quotazione minima in dollari oncia è stata di 886,90 lunedì 4 e la massima di 924,00 giovedì 7; il dollaro è stato quotato a 1,3560 venerdì 8 e a 1,3219 lunedì 4.
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