E’ bastata la diffusione venerdì di alcuni dati positivi sull’occupazione americana (nonfarm payroll) per far risalire il dollaro a scapito dell’oro. In euro la variazione è però risultata minima.
Stando al FMI la banca centrale russa sarebbe tornata a vendere oro per quasi 4,5 tonnellate (contribuendo al ribasso del valore del metallo giallo): è la prima volta dopo molti anni che accade.
Intanto al largo della penisola della Kamchatka (conosciuta solo dagli appassionati di Risiko!) è dispersa una nave cargo che trasportava dalle 700 alle 800 tonnellate d’oro, dicono che sia affondata.
Sono alle porte due importanti scadenze politiche che potrebbero avere ripercussioni sull’andamento dell’economia mondiale: le elezioni americane il 6 novembre e, l’8 novembre, il congresso del Partito Comunista Cinese dove avverrà un cambio della dirigenza. Rimaniamo in attesa degli sviluppi.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1780,40 mercoledì 31 e la minima di 1678,35 venerdì 2; il dollaro è stato scambiato a 1,2981 martedì 30 e a 1,2829 venerdì 2.
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