La corsa all’oro si è evidenziata nei giorni scorsi sui mercati finanziari con una situazione di «backwardation», cosa abbastanza anomala perché normalmente avviene il contrario e cioè si verifica una situazione di «contango» (o «forwardation»).
In pratica cosa succede: c’è un prezzo “a pronti” ed un prezzo “future”, in quest’ultimo caso il costo è sempre maggiore (prezzo ufficiale + tasso d’interesse + costo di immagazzinamento) e, in termini tecnici, parliamo allora di «contango». Se invece succede il contrario (backwardation), ovvero il valore “a pronti” è superiore significa che ci sono timori di scarsità della materia prima e chi acquista preferisce pagare di più, ma averla subito. Per fare un esempio lunedì 19 il prezzo cash del’oro è stato di 1064,20 dollari/oncia e quello future di 1057,30.
Questa situazione è durata pochi giorni, ma solo il fatto che sia potuto accadere sottolinea ancora una volta la grande richiesta di oro fisico che è in corso sui mercati internazionali.
Magari è anche colpa della nuova area «Luxury Relax» delle Terme di Saturnia dove viene utilizzato oro a 24 carati per i trattamenti di bellezza, perché, dicono, «Dal punto di vista estetico l’oro è un fortissimo antiossidante e ha addirittura la capacità di riattivare il processo rigenerativo della pelle stimolando la produzione di collagene ed elastina». Signore prendete debita nota!
Intanto l’oro ha toccato il massimo a 1059,50 dollari/oncia lunedì 26 ed il minimo a 1027,75 mercoledì 28; il dollaro è stato scambiato 1,5040 lunedì 26 e a 1,4700 giovedì 29
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