La quotazione dell’oro, dopo essersi come immobilizzata sui 1166 $/oz, nella seconda parte della settimana ha perso quota scendendo sotto i 1150 $/oz., ma diversi analisti pronosticano i 1250 $/oz entro la fine dell’anno. Un primo segnale dovrebbe essere il superamento di quota 1170 mentre una discesa sotto i 1150 (e siamo stamani a 1138 $/oz) potrebbe invece provocare una nuova caduta, anche verso i 1100 $/oz.
Intanto il dollaro guadagna posizioni, non solo sull’euro, ma anche nei confronti di altre valute. Questo però sta in parte frenando la crescita USA (minori esportazioni) che è stata dell’1,5% nel terzo trimestre contro il 3,9% del secondo trimestre.
Nella riunione di mercoledì scorso la FED ha lasciato ancora una volta invariati i tassi d’interesse. Ma ora indiscrezioni dicono che il loro aumento potrebbe trovare ostacoli più di natura politica che strettamente finanziaria: i democratici vorrebbero infatti evitare scossoni che non favorirebbero la corsa alla presidenza di Hillary Clinton. Non a caso sono proprio i due governatori nominati da Obama quelli che stanno criticando aspramente (e pubblicamente!) la promessa della Yellen di un aumento dei tassi a breve. Attendiamo allora la prossima riunione del 15 e 16 dicembre.
Un po’ di ottimismo spira sulla borsa cinese: la caduta pare essersi arrestata, non solo, ma grazie ad alcuni dati macroeconomici positivi, le quotazioni sembrano essere ripartite.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1181,70 mercoledì 28 e la minima di 1141,23 venerdì 30; il dollaro è stato scambiato a 1,0911 e a 1,1087 nella stessa giornata di mercoledì 28.
Ultimi Commenti