Leggero recupero dell’oro a fine settimana, ma qualche statistico ha scritto che è stato il novembre peggiore degli ultimi 35 anni.
In dollari oncia è rimasto poco sopra quei 1200 che, secondo alcune stime, risulta essere il costo di estrazione del metallo (1100/1200 $/oz), scendendo il prezzo sotto questa soglia molte miniere cesserebbero la produzione, ma la conseguente scarsità di offerta riporterebbe in alto le quotazioni del metallo giallo.
Venerdì verranno comunicati i nuovi dati sull’occupazione americana, un valore sul quale la FED dice di misurarsi per quanto riguarda la necessità di QE.
L’inizio del tapering continua a slittare e sono in molti quelli che dubitano che inizierà mai: il mercato azionario è sostenuto dall’abbondante iniezione di liquidità, senza contare poi il rialzo dei tassi d’interesse, e sarebbero seri problemi per l’economia, americana prima di tutto, se la fonte si inaridisse.
La parte del leone continua a farla la Cina che avrebbe importato, secondo nuove stime, quasi 1800 tonnellate di oro quest’anno: a Shanghai il prezzo del metallo giallo è in questo momento superiore di 9 $/oncia a quello di Londra.
Yahoo ha stilato la classifica delle parole più ricercate in rete nel 2013, nel comparto economia in testa risulta essere stata, più ancora di Imu e di spread, «quotazione oro»…
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1229,23 lunedì 25 e la massima di 1259,60 venerdì 29; il dollaro è stato scambiato a 1,3493 lunedì 25 e a 1,3621 giovedì 29.
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