In questo inizio d’anno l’oro ha recuperato diverse posizioni passando da 1530 a quasi 1740 dollari/oncia.
Hanno contribuito prima i segnali, che sembravano positivi, riguardo il salvataggio della Grecia, poi, mercoledì scorso, il comunicato della Federal Reserve pessimista invece sulla crescita USA con conseguente timore d’inflazione.
Continuano intanto gli acquisti di oro da parte delle banche centrali, a dicembre si sono distinte quella del Kazakistan e quella della Mongolia, poca roba in verità, ma la previsione per quest’anno (fonte Goldman Sachs) parla di più di 600 tonnellate.
Secondo il «Rapporto Italia 2012» dell’Eurispes le percentuali, su base geografica, di chi si è rivolto ai «Compro Oro» sono: nord/ovest 8,5%, nord/est 8,2%, centro 7,1%, sud 9,8% e isole 9,9% (media italiana 8,5%).
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1650,56 mercoledì 25 e la massima di 1739,20 venerdì 27; il dollaro è stato scambiato a 1,2900 lunedì 23 e a 1,3229 venerdì 27.
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