Il prezzo in dollari/oncia ha avuto un brusco ridimensionamento la scorsa settimana.
Tre le cause individuate, la prima è il crollo verticale degli acquisti in India (uno dei massimi mercati a livello mondiale), la seconda l’enorme quantità di recuperi provenienti dall’Asia (e non solo) ed infine la liquidazione di posizioni speculative.
Tutto ciò ha fatto si che, nel momento in cui i dollari/oncia stavano sfiorando quota 1000, il prezzo sia crollato a poco più di 900 $/oz.
A questo punto le previsioni, nel medio termine, sono di un’oscillazione all’interno dell’area 925/970, nell’attesa di vedere se la corsa riprenderà o se ormai la spinta si sia ormai esaurita.
La scorsa settimana il minimo è stato toccato a 902,70 mercoledì 4 ed il massimo a 958,60 lunedì 2.
Confermate invece le previsioni riguardo al dollaro: come avevamo sottolineato l’aspettativa che l’America sarà la prima ad uscire dalla crisi e i recenti problemi degli ex paesi dell’est che stanno mettendo in crisi il mercato dell’euro tendono a deprezzare quest’ultimo in relazione al biglietto verde. Il dollaro è stato scambiato la scorsa settimana a 1,2724 venerdì 6 e a 1,2511 mercoledì 4.
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