Balzo dell’oro ad inizio di settimana dopo le notizie sul rallentamento dell’economia USA. Non solo, ma i mercati si aspettavano un taglio dei tassi da parte della BCE (che si è avuto poi nella misura dello 0,25%) e per la concreta ipotesi che le banche centrali adottino nuove misure di stimolo per l’economia, leggi QE (Bnp Paribas stima che l’oro arriverà a 1.670 dollari con un QE3 e a 1.800 dollari con un QE4).
Il FMI intanto ha ridotto le stime di crescita a livello mondiale, non solo Europa dunque, ma anche i cosiddetti paesi emergenti (Cina, Brasile, India) stanno rallentando.
E così la Deutsche Bank si sbilancia pronosticando l’oro sopra i 2000 $/oz nei prossimi mesi. Un primo segnale dovrebbe essere il superamento della resistenza posta a 1640/60 $/oz, anche se venerdì l’oro è tornato sotto i 1600 $/oz. e non di poco.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1623,46 martedì 3 e la minima di 1578,61 venerdì 6; il dollaro è stato scambiato a 1,2660 lunedì 2 e a 1,2272 venerdì 6.
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