Nonostante la performance dei prezzi, gli analisti rimangono divisi sul futuro delle quotazioni dell’oro.
Per alcuni il recupero è solo un fatto temporaneo, il tapering della FED, riducendo la liquidità sui mercati, ridurrà la disponibilità di investire nell’oro.
Altri invece vedono nella non ripresa dell’economia americana e nel pericolo che qualche nuova bolla possa scoppiare (leggi Cina) la possibilità oltremodo concreta che il metallo giallo torni a brillare. E si ricomincia allora a parlare di 1400 $/oz.
E’ bello ogni tanto andare a rileggere le previsioni fatte. Verso la fine di settembre 2012 (con le quotazioni a 1800 $/oz circa, vicine ai massimi storici) riportavamo: «Bank of America vede i 2000 $/oz per la fine del 2013 e i 2400 per la metà del 2014», e infatti…
Teniamo comunque sempre presente il dato della (forte) richiesta asiatica: se è vero come è vero che la Cina ha aumentato il suo consumo d’oro del 32% lo scorso anno superando così l’India, quest’ultima, pur frenata dall’inasprimento dei dazi d’importazione, ha comunque aumentato le sue quote del 13%.
E allora la Cina si appresterebbe ad entrare nel ristretto novero dei “padroni” del fixing dell’oro di Londra. La Deutsche Bank lascerebbe il posto alla sudafricana Standard Bank che, per il 60%, è di proprietà cinese e così il gioco è fatto.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1331,02 martedì 18 e la minima di 1309,97,00 giovedì 20; il dollaro è stato scambiato a 1,3771 mercoledì 19 e a 1,3691 giovedì 20.
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