L’ipotesi, anche se remota, di un default americano non aveva bloccato la discesa dell’oro, poi il raggiungimento di un accordo (ma a febbraio la questione si ripresenterà) lo ha fatto risalire: decisamente il metallo giallo non ha svolto in questo caso il suo ruolo di bene rifugio!
E allora perché questo comportamento “anomalo”? Come ha ipotizzato qualcuno probabilmente vi sono state chiusure di posizioni ribassiste da parte di qualche grosso operatore.
Adesso vedremo se il metallo riuscirà a rimanere a questi livelli, e quindi ipotizzare un nuovo rialzo (resistenza a 1340 $/oz), oppure riprenderà il trend ribassista (supporto a 1280 $/oz).
Se in occidente l’oro non brilla vediamo cosa sta succedendo in Asia. In India le cose non vanno troppo bene, tra il deprezzamento del valore della rupia e l’aumento delle tasse sull’importazione neppure la domanda per le festività in atto ha dato una scossa al mercato, anzi gli indiani si sono rivolti all’argento importandone nei primi mesi dell’anno il doppio di tutto il 2012. Continua invece la corsa all’oro in Giappone dove lo yen si è deprezzato del 13% rispetto al metallo giallo così che i privati si sono difesi triplicando gli acquisti (anche qui le tasse stanno per passare dal 5 all’8%). Non parliamo poi della Cina dove ormai, data l’enorme richiesta, il prezzo allo Shanghai Gold Exchange è superiore di quasi 20 $/oz a quello di Londra !
E adesso attenzione al portafogli: sui giornali è apparsa la notizia che il FMI avrebbe suggerito come «misura eccezionale» per risanare le casse di molti paesi, una bella patrimoniale del 10%! Compriamoci qualche lingotto e teniamocelo ben stretto!
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1254,70 martedì 15 e la massima di 1331,50 giovedì 17; il dollaro è stato scambiato a 1,3482 martedì 15 e a 1,3698 venerdì 18.
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