La FED non ha perso tempo e ha lanciato un terzo QE.
Anche se la manovra era ampiamente prevista è stata immediata la ripercussione sull’oro che ha sfiorato i 1780 $/oz. Nella nostra valuta si è tradotto in un aumento di poco più di mezzo euro solo grazie al cambio con il dollaro che è sceso oltre l’1,30.
L’indebolimento del dollaro si era già manifestato dopo che la Corte Costituzionale tedesca aveva dato il via libera al cosiddetto meccanismo di stabilità europeo (anche se con qualche paletto). Ed un dollaro più basso favorisce gli acquisti fatti nelle altre valute.
A sostenere il prezzo dell’oro, ma soprattutto del platino, sono anche gli scioperi in corso in Sud Africa che sono degenerati in scontri di piazza e che rischiano di bloccare per un po’ di tempo le attività estrattive.
Continuano anche gli acquisti cinesi che, ad agosto, hanno importato da Hong Kong quasi 76 tonnellate d’oro, il 12% in più dello stesso periodo dello scorso anno.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1726,00 lunedì 10 e la massima di 1776,13 venerdì 14; il dollaro è stato scambiato a 1,2759 lunedì 10 e a 1,3147 venerdì 14.
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