Crollo del prezzo dell’oro di 100 $/oz dopo l’intervento di Bernanke (chairman della Federal Reserve americana) che ha escluso, almeno nel breve, un’iniezione di liquidità come invece si aspettavano i mercati.
E pensare che dall’ inizio d’anno l’oro dai 1550 era arrivato a sfiorare i 1800 $/oz.
Comunque gli analisti sono convinti che il metallo giallo tornerà a correre (anche se qualcuno lo vede attorno ai 1650 $/oz) perché i problemi di fondo, economici e politici, non si sono di certo risolti.
E come periodicamente capita ecco che qualcuno vuole mettere le mani sulle riserve auree, questa volta l’ipotesi avanzata è quella di trasferire parte dell’oro della Banca d’Italia alla «Cassa depositi e prestiti» (Cdp), sempre con il fine di ridurre lo stock del debito pubblico. E’ vero che la prima cosa da fare sarebbe quella di ridurre la spesa per gli interessi passivi, ma siamo sicuri che la strada giusta (ancorché percorribile) sia questa?
Mercoledì 29, giorno del ribaltone, siamo passati da una quotazione massima dell’oro di 1790,26 $/oz alla minima di 1692,30 $/oz; il dollaro è stato scambiato a 1,3484 mercoledì 29 e a 1,3194 venerdì 2.
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