La scorsa settimana il metallo, con alti e bassi, ha tenuto una media di 1465 $/oz che sembra essere, in questo momento, una quotazione d’attesa dei prossimi, possibili sviluppi politico/economici. Stamani apriamo a 1461,90 $/oz.
E intanto gli analisti di UBS continuano a sostenere che l’oro nel 2020 supererà i 1600 $/oz e quindi la “debolezza” attuale è vista come un’occasione d’acquisto.
Torniamo sul rapporto del WGC a cui avevamo già accennato nello scorso report. La richiesta di oro da investimento nel terzo trimestre di quest’anno si è quasi dimezzata scendendo a 150 tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2018, la principale causa è stato l’aumento del costo del metallo che ha scoraggiato gli acquisti. Ne ha risentito anche l’oreficeria scesa a 491 tonnellate di venduto. Nello stesso periodo la produzione mineraria è rimasta invariata mentre l’oro riciclato è aumentato del 10% avendo i privati venduto approfittando della crescita del suo valore.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1447,10 martedì 12 e la massima di 1482,10 giovedì 14; il dollaro è stato scambiato a 1,0993 giovedì 14 e a 1,1056 venerdì 15.
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