Continua la debolezza dell’oro che la scorsa settimana ha perso più di 20 $/oz. scendendo sotto i 1240 $/oz portandosi così su livelli che non si vedevano dal 2013.
Se qualcuno sostiene che ormai il metallo abbia perso la sua caratteristica di bene rifugio dato che, di fronte ad un’aspra guerra dei dazi, non abbiamo visto incrementare il suo valore, c’è invece chi sostiene che le positive aspettative di crescita economica siano molto più forti dei timori per le misure protezionistiche messe in atto e che quindi una maggiore fiducia verso lo stato dell’economia (il rafforzamento del dollaro, i buoni rendimenti dei treasuries americani ad es.) sta distogliendo l’interesse dall’oro.
Il rapporto inversamente proporzionale tra oro e dollaro lo si può vedere chiaramente proprio con l’andamento della scorsa settimana: lunedì 9 massima la quotazione dell’oro e minima quella del dollaro, venerdì 13 minima quotazione dell’oro e massima del dollaro.
Il fatto è che i mercati si aspettano un rafforzamento dell’economia americana nei prossimi mesi tanto che l’”indice del dollaro” è appena sotto il suo massimo, quindi poca propensione al rischio e all’acquisto dell’oro.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1265,86 lunedì 09 e la minima di 1239,13 venerdì 13; il dollaro è stato scambiato a 1,1791 lunedì 09 e a 1,1620 venerdì 13.
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