Un’altra settimana trascorsa tutto sommato all’insegna della tranquillità per quanto riguarda il prezzo dell’oro. Ancora una volta le motivazioni che potrebbero spingere il metallo giallo in una direzione piuttosto che un’altra si elidono e la bilancia rimane in equilibrio.
Il supporto posto a 1220 $/oz sembra reggere e per vedere un’inversione di tendenza bisognerà infrangere la resistenza valutata a 1250 $/oz.
Secondo dati pubblicati dal World Gold Council, le banche centrali continuano ad acquistare oro: le quasi 480 tonnellate del 2014 hanno fatto segnare un + 17% rispetto al 2013. Il 36% di questi acquisti è stato fatto dalla Russia mentre l’Ucraina, per evidenti motivi, ha dovuto water trampoline with slide smobilitare il 44% delle sue riserve auree.
Buone le previsioni per l’argento, argento che ha guadagnato dall’inizio dell’anno quasi il 16% (molto più dell’oro dunque fermatosi ad un pur ragguardevole 9%) il cui consumo previsto sarà di 680 milioni di once entro il 2018 contro le 538 del 2013. Si è anche stimato che la produzione mineraria quest’anno calerà di circa il 2% e questo dovrebbe ulteriormente spingere le quotazioni le metallo bianco.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1244,99 martedì 10 e la minima di 1219,30 mercoledì 11; il dollaro è stato scambiato a 1,1272 lunedì 09 e a 1,1429 venerdì 13.
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