Sebbene i dati economici USA siano stati da tutti interpretati positivamente, l’oro non ha subito quella flessione che era nelle previsioni. Forse perché qualcuno ha iniziato a sostenere che la fiducia nella ripresa americana è superiore a quella che dovrebbe essere. E già si parla di rialzo delle quotazioni dell’oro.
A dicembre, oltre a stilare la lista dei buoni propositi per l’anno che deve venire (nel nostro caso le previsioni sull’andamento dei mercati), si fa anche un bilancio dell’anno che sta per concludersi e guardando indietro non si può non rimanere colpiti da quel meno 26% che ha subito l’oro (e il meno 36% dell’argento!). Ma, a parte ogni altra considerazione, erano ben dodici anni (12!) che il metallo giallo continuava a salire e non c’è nulla che possa crescere all’infinito, prima o poi un ridimensionamento si doveva verificare. E comunque non è detto che abbia fatto qualche passo indietro solo per prendere la rincorsa.
Ma, in questo momento, il sostegno al metallo giallo è in molta parte dovuto all’indebolimento del dollaro, non dimentichiamoci infatti che la partita sul budget in America era ancora aperta e all’orizzonte si profilava un’altra volta lo spettro dello shutdown (per il 15 gennaio), poi un accordo è stato raggiunto anche se è stato definito di modesta entità dalla stampa statunitense.
Ci si aspetta invece un rialzo per platino e palladio perché chiudiamo l’anno con una richiesta che è superiore alla domanda.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1266,68 martedì 10 e la minima di 1222,59 venerdì 13; il dollaro è stato scambiato a 1,3697 lunedì 09 e a 1,3804 mercoledì 11.
Ritorneremo con questo report a gennaio: buone feste a tutti.
Ultimi Commenti