L’oro la scorsa settimana ha perso quasi un euro al grammo scendendo sotto quota 32, ma a fine agosto aveva già toccato i 31,83 per poi recuperare. In dollari oncia il valore rimane ancora poco sopra i 1100 $/oz.
La Zecca degli Stati Uniti ha comunicato di aver venduto ad agosto 101.500 once di monete auree (le «American Eagle»), il 306% in più dello stesso periodo dello scorso anno.
Con la ventilata prospettiva di ripresa economica all’orizzonte, potremmo vedere risalire le quotazioni di argento, platino e palladio che sono metalli più legati alla produzione industriale e meno all’investimento. Essendo in questo momento i loro prezzi relativamente bassi l’idea di fare scorte di magazzino si sta facendo strada nelle industrie.
La Cina tenta in tutti i modi di risollevare la fiducia dei cittadini nella Borsa, tra le altre misure ha tolto la tassa sui Capital Gain: chi terrà le azioni per più di un anno non dovrà pagare nulla.
Di nuovo polemica in Svizzera sull’oro raffinato proveniente dall’Africa: il metallo verrebbe estratto in Burkina Faso sfruttando manodopera giovanile (nelle miniere lavorano il 30/50% di bambini) e fatto poi transitare dal Togo per “ripulirlo”.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1126,14 martedì 08 e la minima di 1100,18 venerdì 11; il dollaro è stato scambiato a 1,1134 mercoledì 09 e a 1,1349 venerdì 11.
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