L’oro riprende fiato e si assesta saldamente sopra i 1200 $/oz.
Gli ultimi “rumors” hanno infatti un po’ raffreddato la fiducia in un aumento dei tassi a breve; la FED poi si dice preoccupata per la debole crescita dell’economia in Europa ed in Asia, ma nel contempo esprime timori per le ripercussioni che potrebbe avere su quella americana un rafforzamento del dollaro.
In attesa della festa del Diwali in India di fine ottobre (deputata agli acquisti di oro) e trascorsa in Cina la «Golden Week» (che ha reso deboli gli scambi) ci si aspetta un aumento delle vendite di oro fisico, ma la smobilitazione degli ETF sull’oro continua e ha ormai raggiunto, con 55 milioni di once, il livello minimo da cinque anni a questa parte.
Intanto in Svizzera il Consiglio federale ed i Cantoni si inflatable water parkssono schierati contro l’iniziativa popolare «Salvate l’oro della Svizzera» che deve essere votata il prossimo 30 novembre e che prevede il rientro di tutto l’oro depositato all’estero e l’obbligo per la BNS di detenere il 20% dei propri attivi in oro. L’opposizione è stata giustificata con il fatto che, quest’ultimo vincolo, sarebbe limitante e costoso (la Svizzera si vedrebbe costretta ad acquistare 1500 tonnellate di oro), ma nessun cenno è stato fatto sulla possibilità del rimpatrio delle riserve: forse perché anche queste, come quelle della Germania, non esistono più?
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1188,31 lunedì 06 e la massima di 1231,56 giovedì 09; il dollaro è stato scambiato a 1,2518 lunedì 06 e a 1,2781 giovedì 09.
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