Dopo l’altalena di quotazioni del 2 e 3 novembre, l’oro sembrava aver ripreso fiato, almeno fino a venerdì. E’ certamente un mercato instabile, però il metallo non ha infranto il supporto indicato a 1262 $/oz e questa sembra una buona base dalla quale ripartire.
Anche se, essendo l’oro il bene rifugio per eccellenza, in questo momento non ci sono le condizioni che possano spingere i mercati ad investire nel metallo giallo: fortunatamente le tensioni internazionali sembrano sopite mentre i dati economici americani paiono tutto sommato positivi (a ottobre è sceso il tasso di kids bounce house for sale disoccupazione, anche se non sono aumentati i salari nella misura sperata).
Per i privati invece, essendo il discorso oro inquadrabile in una prospettiva a lungo termine, rimane sempre un ottimo investimento l’acquisto di un lingotto.
L’ultimo rapporto del World Gold Council ci dice che la vendita di oro, nel terzo trimestre di quest’anno, è scesa ai minimi dal 2009. Sono diminuiti sia gli investimenti che l’impiego in gioielleria, solo le banche centrali stanno acquistando: +25% per un totale di 111 tonnellate.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1268,50 lunedì 06 e la massima di 1295,35 giovedì 09; il dollaro è stato scambiato a 1,1557 martedì 07 e a 1,1675 venerdì 10.
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