Dopo aver toccato a fine febbraio la massima quotazione dallo scorso anno (1263 $/oz), l’oro ha iniziato una decisa discesa che lo ha portato oggi a 1209 $/oz.
Questo in vista, domani e mercoledì, della tanto attesa riunione della FED che dovrebbe decidere per l’aumento dei tassi d’interesse.
L’unica incertezza poteva ancora essere dovuta alla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro attesi per venerdì scorso, ma la disoccupazione a febbraio è scesa al 4,7% (si sono creati 235mila posti di lavoro contro i 297mila pronosticati), dunque, probabilmente, via libera all’aumento.
Dopo due anni di Quantitative Easing, la BCE pare intenzionata a ridurre progressivamente l’acquisto di titoli di stato: da aprile la spesa mensile sarà di 60miliardi di euro contro Inflatable bouncers gli 80 attuali, almeno fino a fine 2017, poi si vedrà. Sempre durante la riunione del Consiglio dei Governatori, tenutasi a Francoforte giovedì scorso, è stata presa la decisione di lasciare inalterati i tassi d’interesse (anche se voci di corridoio parlano di un possibile aumento nel 2018). Draghi si è mostrato moderatamente ottimista sulla ripresa.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1236,86 lunedì 06 e la minima di 1195,68 venerdì 10; il dollaro è stato scambiato a 1,0530 giovedì 09 e a 1,0694 venerdì 10.
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