Durante il discorso tenuto lo scorso lunedì al World Affairs Council di Philadelphia, Janet Yellen è tornata ad essere molto cauta sulla possibilità di un aumento dei tassi già questo mese, contrariamente a come si era espressa il 27 maggio scorso.
I deludenti dati sul mercato del lavoro, che abbiamo già riportato, sono stati definiti preoccupanti anche se, naturalmente, si è dichiarata cautamente ottimista. Ormai non si Moonwalks for sale parla più dei quattro aumenti che erano stati ventilati per quest’anno, tutto rimandato a non si sa quando, anche perché incombono le elezioni americane. Aspettiamo allora la riunione della FED che si terrà domani e dopo per vedere se ci saranno novità sostanziali.
E a turbare i mercati c’è, sempre più vicina, la data del 23 giugno, giorno in cui gli inglesi saranno chiamati a votare la permanenza o l’uscita dall’Unione Europea. I sondaggi parlano di un 45% di contrari alla UE contro un 41% di favorevoli e la sterlina perde contro il dollaro.
L’oro intanto ha terminato la sua altalena. Martedì sera, ad esempio, avevamo chiuso sotto 1240 $/oz per riaprire mercoledì mattina sopra i 1250 $/oz e ha continuato a salire: la resistenza che era stata vista a 1270 $/oz è stata ampiamente superata, oggi infatti abbiamo aperto a 1281 $/oz.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1235,51 martedì 07 e la massima di 1276,88 venerdì 10; il dollaro è stato scambiato a 1,1413 giovedì 09 e a 1,1251 venerdì 10.
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