In vista delle elezioni inglesi, ma anche dopo le tensioni scoppiate tra alcuni paesi arabi e la Corea del nord impegnata a lanciare missili, l’oro aveva continuato a crescere fino a sfiorare i 1300 $/oz.
In euro però non aveva influito più di tanto perché, contemporaneamente, il dollaro scendeva. Venerdì poi si sono avuti due dati contrastanti: da una parte le elezioni inglesi non hanno dato la maggioranza al governo e quindi la situazione politica rimane confusa a tutto vantaggio dell’oro, ma, dall’altra, la BCE ha lasciato invariati i tassi d’interesse vedendo un’inflazione ancora debole, questo ha portato ad un recupero del dollaro.
Alla fine hanno prevalso le spinte ribassiste. Oggi apriamo poco sopra i 1267 $/oz.
Buone notizie arrivano dall’India: dopo il busco calo Water bounce house degli acquisti seguito alla stretta monetaria imposta dal governo, a maggio le importazioni sono addirittura quadruplicate rispetto ad un anno fa.
Ma anche il mercato cinese pare correre: si stima un’importazione per quest’anno di quasi 1000 tonnellate d’oro contro le poco più di 600 dello scorso anno.
Buona performance del palladio che con 900 $/oz è ai massimi da tre anni a questa parte e che si avvicina così al valore del platino (944 $/oz).
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1295,01 martedì 06 e la minima di 1266,31 venerdì 09; il dollaro è stato scambiato a 1,1282 martedì 06 e a 1,1169 venerdì 09.
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