Eravamo andati in vacanza lasciando l’oro attorno ai 1260 $/oz, lo abbiamo ritrovato a 1360 (100 dollari in più!), mentre il dollaro che veleggiava sui 1,16 gira ora a 1,19.
La causa principale naturalmente è la crisi nordcoreana con i missili che continuano a sfrecciare sul mar del Giappone, ma anche l’indebolimento del dollaro causato dalle incertezze sulla politica economica americana.
C’è da dire anche che l’impennata del metallo giallo è dovuta soprattutto agli speculatori, infatti a fronte di una diminuzione dell’acquisto di metallo fisico (Cina e India fanno segnare un -20% di consumi) sulla carta sono state comprate lo scorso mese più di 31 tonnellate di oro.
Questo ha fatto dire ad alcuni analisti che nel breve Water bounce house potremmo anche vedere l’oro tornare ai 1150 $/oz (anche se, per la verità, le varie previsioni spaziano da quei 1150 fino ai 1360 $/oz). Le motivazioni sono date dall’aumento dei rendimenti obbligazionari e dalle aspettative circa il rialzo dei tassi da parte della Fed.
A dare una mano alle quotazioni dell’oro c’è anche l’andamento delle borse dove gli indici sono sempre in bilico tra il segno più e quello meno.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1329,18 martedì 05 e la massima di 1362,65 venerdì 08; il dollaro è stato scambiato a 1,1875 martedì 05 e a 1,2079 venerdì 08.
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