L’oro non riesce a reggere i 1500 $/oz, ancora una volta è sceso sotto questa soglia fino a far registrare i 1458 $/oz. In calo anche i prezzi di argento, platino e palladio.
Ad incidere sono state soprattutto le voci di un prossimo accordo tra USA e Cina sui dazi, tutte le borse poi stanno toccando i loro massimi storici, il dollaro anch’esso è ai massimi da tre settimane: tutto ciò ha prevalso sugli aspetti negativi della situazione politico/economica mondiale facendo così perdere terreno al metallo.
Benché nel primo trimestre, ci dice il rapporto del WGC, la richiesta di oro da investimento sia raddoppiata rispetto allo scorso anno, si è poi assistito ad un calo degli acquisti, sia da parte delle banche centrali (-38% rispetto al terzo trimestre del 2018), sia da parte dei privati (-16% le vendite di gioielleria ad es.). A preoccupare, come avevamo già scritto, il calo della domanda in Cina (-20%) e India (-30%).
A supportare il prezzo del metallo sono invece sempre le preoccupazioni date dalle decisioni di BCE e FED: secondo alcuni analisti la situazione sta loro sfuggendo di mano.
Gli operatori stanno monitorando i 1450 $/oz: se la quotazione tenesse è probabile un nuovo rialzo, altrimenti non si sa fin dove potrebbe crollare il prezzo.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1517,35 lunedì 04 e la minima di 1458,51 venerdì 08; il dollaro è stato scambiato a 1,1171 lunedì 04 e a 1,1019 venerdì 08.
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