E l’oro torna sopra i 1300 $/oz segnando un +3% in soli tre giorni. Il motivo principale si può individuare nell’incertezza sull’esito del voto delle presidenziali americane: se si dava quasi per certa la vittoria della Clinton, negli ultimi giorni i sondaggi hanno fatto segnare un forte recupero da parte di Trump.
Ma, come avevamo già scritto, la quotazione dell’oro è data in ripresa chiunque vinca: la HSBC stima un aumento dell’ 8%.
In momenti di incertezza l’oro torna ad essere il bene rifugio per eccellenza.
Ma un altro motivo potrebbe essere la festa del Diwali in India (che cade a cavallo tra ottobre e novembre) quando è consuetudine regalare oro. Ricordiamo che il paese, insieme alla Cina, è il primo consumatore di oro al mondo.
La riunione della FED non ha prodotto nessuna Jumping house for sale variazione per quanto riguarda i tassi d’interesse, misura largamente prevista e dunque non ci sono state particolari reazioni da parte dei mercati.
In compenso rischia il posto proprio la Yellen in caso di vittoria di Trump perché quest’ultimo ha già fatto sapere che, se dovesse diventare presidente, molte cose cambieranno nella FED.
Buone notizie per una volta dal mercato aretino: al trade show di New York le aziende presenti avrebbero ricevuto ordini per “milioni di euro”. Speriamo che sia finalmente l’inversione di tendenza che tutti aspettano.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1272,80 lunedì 31 e la massima di 1307,28 mercoledì 02; il dollaro è stato scambiato a 1,0941 lunedì 31 e a 1,1150 venerdì 04.
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