Dopo la pubblicazione a metà dello scorso mese delle minute della FED da cui si capiva che la maggioranza dei suoi membri fosse favorevole ad un rialzo dei tassi, anche l’intervento del 27 maggio della presidente Yellen ha confermato questa aspettativa, così il dollaro ha recuperato terreno mentre l’oro ha continuato a scendere.
Anche perché i dati sui consumi negli USA del mese di aprile (+1%) si sono rivelati i più alti da sette anni a questa parte. Poi però lo scenario si è completamente ribaltato: sono usciti i dati relativi ai nuovi posti di lavoro, 38.000 contro i 158.000 attesi, e il mercato ha pensato che la FED non aumenterà più i tassi questo mese, così il dollaro si è subito indebolito nei confronti di tutte le monete e l’oro ha guadagnato più di 30 $/oz.
Al contrario della Fed, la BOJ e la BCE sono invece orientati ad un taglio dei tassi.
Questo dovrebbe essere di supporto al metallo party jumpers for sale giallo che dunque si trova in bilico tra due tendenze, evidenziate dalle previsioni degli “esperti” che danno l’oro tra 1100 (Goldman) e i 1300/1400 dollari/oncia (JP Morgan, BNP).
Così c’è chi, prevedendo un rialzo del metallo, afferma che questo è il momento buono per acquistare (banca d’investimento Citi).
Comunque l’oro ha trovato un buon supporto a 1200 $/oz e da li ha riguadagnato qualcosa negli ultimi giorni.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1206,27 martedì 31 e la massima di 1244,97 venerdì 03; il dollaro è stato scambiato a 1,1119 mercoledì 01 e a 1,1374 venerdì 03.
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