Tra alti e bassi l’oro nelle ultime dieci settimane ha guadagnato il 12%. Settimana scorsa ha rallentato la corsa in dollari/oncia, ma non in euro. Calo comunque dovuto in buona parte alle prese di profitto di fine mese degli investitori.
Dopo l’euforia iniziale basata sulle promesse elettorali del presidente Trump, i mercati hanno un po’ raffreddato il loro entusiasmo, si sono resi conto che un abbassamento delle tasse mal si concilia con il debito di 20.000 miliardi di dollari (il rapporto debito/PIL è al 102%): le spese per le infrastrutture e gli sgravi fiscali come potrebbero essere compensati?
E dunque l’oro torna ad essere l’ancora di salvezza.
Devono pensarla così anche in Alto Adige se, come scrive Inflatable bouncers il «Dolomiten», la vendita di lingotti d’oro è aumentata del 240% nell’ultimo anno!
Sono destinate al mercato di Dubai le scarpe d’oro, le prime al mondo, fabbricate da una ditta torinese. Il prezzo? 25000 euro.
La notte del 26 marzo è stata rubata al Boden Museum di Berlino la più grande moneta d’oro al mondo, la Big Maple Leaf: valore 3,7 milioni di euro.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1261,04 lunedì 27 e la minima di 1240,79 venerdì 31; il dollaro è stato scambiato a 1,0899 lunedì 27 e a 1,0651 venerdì 31.
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