La settimana passata ha visto l’oro sostanzialmente stabile fino alle ultime sedute quando, dopo una leggera risalita, ha decisamente cambiato direzione. Il supporto a 1050 $/oz ha però resistito, vedremo se da li ripartirà verso i 1100 $/oz oppure se ci aspettano i 1000 $/oz.
A fronte di sempre più massicci acquisti di oro fisico il mercato dei futures invece ristagna, tanto da far dire a qualcuno che il suo andamento è manipolato mentre quello del fisico è l’unico mercato “onesto”.
I dollari/oncia scendono, il dollaro si rafforza, sarà anche per questo, ma gli americani fanno segnare acquisti di monete d’oro come mai negli ultimi cinque anni (quasi 400.000 once): la domanda nell’ultimo trimestre di monete e di lingotti è salita del 207%!
Si avvicina sempre di più la data del 16 dicembre quando si riunirà la FED e deciderà se aumentare i tassi d’interesse, se così fosse la reazione più naturale sarebbe il dollaro rafforzato e l’oro deprezzato, ma molti dicono che i mercati scontano con anticipo ogni evento e quindi potrebbero non esserci grandi sconvolgimenti sui mercati. Staremo a vedere.
Comunque un responsabile della Deutsche Bank ha detto che l’euro tornerà alla parità con il dollaro entro fine anno (a marzo aveva toccato il minimo a 1,0460, oggi ha aperto a 1,0592).
E a proposito di Euro, da mercoledì scorso sono in circolazione le nuove banconote da 20 con caratteristiche di sicurezza avanzate: ricordiamo che questo è il taglio più falsificato.
E’ nota la recente vicenda del “salvataggio” di alcune banche italiane, per quanto riguarda la Banca dell’Etruria (“la Banca dell’oro”) da più parti si preannuncia ora l’avvio di una class action.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1080,76 mercoledì 25 e la minima di 1055,21 venerdì 27; il dollaro è stato scambiato, nella stessa giornata di mercoledì 25, a 1,0570 e a 1,0684.
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