Dopo che la FED ha fatto trapelare la decisione di rimandare il rialzo dei tassi il dollaro ha perso contro euro dopo due mesi di guadagni, così come l’oro ha recuperato 15/20 dollari all’oncia dopo un periodo di stasi.
Potrebbero comunque aver influito anche altre situazioni sul recupero dell’oro e sulla perdita del dollaro: i dati negativi USA sugli ordini di beni durevoli, le perdite in borsa (forse solo delle prese di profitto), qualche situazione “calda” a livello geo-politico (anche il petrolio ha recuperato il prezzo in dollari/barile).
Intanto i fondi in oro, in questi primi mesi dell’anno, hanno visto aumentare la loro consistenza di quasi 900 tonnellate.
Come avevamo già scritto qualche post fa, le compagnie minerarie si stanno sempre più affidando all’hendging, ovvero alla vendita ad un prezzo già determinato delle future trampoline for water produzioni (dimostrando così di non credere ad un futuro rialzo delle quotazioni dell’oro), ma la novità è che mentre queste vendite si stimavano in circa 50 tonnellate alla realtà dei fatti il quantitativo è risultato più che raddoppiato.
E’ stato pubblicato il 9 gennaio sul n. 6 della Gazzetta Ufficiale il D.P.R 26.11.2014 n. 195 con le nuove norme sui titoli e sui marchi d’identificazione.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1180,80 lunedì 23 e la massima di 1217,93 venerdì 26; il dollaro è stato scambiato a 1,07756 lunedì 23 e a 1,1043 giovedì 26.
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