La quotazione dell’oro continua ad oscillare: non ha fatto in tempo a sfiorare i 1200 $/oz, facendo presagire ulteriori cali, che subito si è ripreso superando i 1250 $/oz, per poi assestarsi sui 1230 $/oz.
Anche la possibilità che gli inglesi escano dalla UE (il cosiddetto Brexit) serve a sostenere l’oro. Il referendum si terrà tra quattro mesi.
Mercoledì scorso è stata un’altra giornata particolarmente negativa per le borse sia per la volatilità del prezzo del petrolio che, soprattutto, per i dati economici negativi di Stati Uniti (l’indice manifatturiero è ai minimi del decennio) e Cina.
Venerdì si è riunito il G20 a Shanghai e la borsa east inflatables reviews ha accolto i partecipanti con una perdita del 6,4%! La fiducia dei risparmiatori cinesi si sta incrinando sempre di più, è stato calcolato che lo scorso anno sono stati fatti uscire dal paese, con tutti i mezzi, compresi quelli illeciti, più di 700 miliardi di dollari: il timore è la svalutazione dello yuan, ma si teme anche lo scoppio della bolla dei prestiti: le banche sono esposte per 34mila miliardi, un terzo dei quali sarebbero inesigibili.
Mentre in Italia, dopo il “salvataggio” delle quattro banche, è fuga dal mercato obbligazionario: il saldo mensile segna un -1,84 miliardi contro il +489 precedente.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1204,00 lunedì 22 e la massima di 1250,71 mercoledì 24; il dollaro è stato scambiato a 1,1123 lunedì 22 e a 1,092 venerdì 26.
Ultimi Commenti