Dopo l’impennata della scorsa settimana dovuta alla decisione della FED di non alzare i tassi d’interesse, l’oro si è assestato vicino ai 1135 $/oz. per salire di colpo giovedì oltre i 1150$/oz.
Stranamente perché proprio giovedì la presidente della Fed Yellen, durante un discorso all’università del Massachussetts, ha dichiarato che, se pur gradualmente, i tassi torneranno a salire in questo 2015. Le reazioni delle borse non si sono fatte attendere e hanno subito guadagnato diversi punti.
E se il dollaro guadagna l’oro dovrebbe perdere, ma, come sappiamo, i mercati sono fortemente condizionati dalla Cina: gli ultimi dati parlano ancora di un rallentamento della sua economia come non si vedeva dal 2009 e questo supporta le quotazioni del metallo giallo.
Ma la Cina rimane comunque il più grande mercato dell’oro, sia in termini di domanda che di offerta. Anche per questo la compagnia China National Group è diventata membro (il primo cinese) del World Gold Council.
Secondo una tabella stilata da «ilSole24ore», l’oreficeria di Valenza ha incrementato il suo fatturato, nel secondo bimestre di quest’anno, di + 244,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre Arezzo fa segnare un +34 e Vicenza un +32,4 milioni di euro. Ma essendo un conteggio fatto in euro bisogna considerare che il valore dell’oro, nel periodo considerato, è aumentato e quindi potrebbe essere un dato da studiare attentamente prima di gridare vittoria.
Il «Manifesto-quotidiano comunista» ha titolato (il 23 settembre): «La guerra di Renzi alle partite Iva – Stangata fiscale e previdenziale contro i «nuovi poveri» del lavoro indipendente: l’imposizione crescerà fino al 500%, a rischio almeno 300 mila lavoratori» e se lo dicono loro…
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1122,63 martedì 22 e la massima di 1155,68 giovedì 24; il dollaro è stato scambiato a 1,1324 lunedì 21 e a 1,1108 mercoledì 23.
Ultimi Commenti