Appena è sembrata allontanarsi la possibilità di un attacco alla Siria la quotazione dell’oro si è un po’ ridimensionata tornando sotto quota 1400 $/oz.
Anche se verso fine settimana ha avuto un’improvvisa fiammata quando sono stati comunicati i dati, negativi (una crescita inferiore alle aspettative), sull’occupazione negli Stati Uniti.
Rimaniamo comunque in balia di ogni buona o cattiva notizia che sia, o semplicemente di una voce, spesso incontrollata. Anche perché ad influire sul mercato sono molti i fattori, primo fra tutti l’andamento dell’economia mondiale.
In questi ultimi giorni ad esempio molti siti hanno riportato la previsione dell’analista Albert Edwards, della banca francese Societe Generale, a proposito della quotazione dell’oro, che lui pronostica, in un futuro non molto lontano, a …10.000 $/oz!
Ciò avverrebbe perché si andrà incontro ad un crollo del valore delle valute, a partire dall’Asia, con conseguente tsunami su tutte le altre economie.
Asia che comunque, nel bene e nel male, tiene banco sul mercato dell’oro. In Cina non si arresta la corsa al lingotto e a luglio le importazioni da Hong Kong sono aumentate del 16% rispetto solo al mese di giugno. In India invece, causa le tasse sulle importazioni e il crollo del valore della Rupia, si sta assistendo ad una massiccia vendita di oro vecchio.
In Sud Africa intanto è terminato lo sciopero dei lavoratori delle miniere.
E a proposito di «Compro Oro» nostrani, in un articolo il Corriere della Sera ha stigmatizzato alcune pubblicità sostenendo che i cittadini non vendono l’oro vecchio per comprarsi il televisore nuovo, ma solo, purtroppo, per arrivare a fine mese.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1414,90 martedì 03 e la minima di 1363,74 venerdì 06; il dollaro è stato scambiato a 1,3225 lunedì 02 e a 1,3107 venerdì 06.
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