Giovedì l’oro aveva frenato il suo (piccolo) recupero dopo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici USA positivi: il PIL è cresciuto, nel terzo trimestre, del 3,6% rispetto ad una previsione del 2,8% e le richieste di sussidi hanno avuto un forte calo.
Tutti ad aspettare allora venerdì i dati su i non-farm payrolls: dati che sono apparsi positivi indicando un aumento di oltre 200000 unità mentre la stime erano per circa 180000.
A quel punto l’oro ha segnato un improvviso crollo a ridosso dei 1200 $/oz, ma per riprendersi subito per tornare a sfiorare i 1250 $/oz. La variazione più sensibile è risultata essere quella del valore in euro perché il dollaro ha perso ulteriore terreno e viaggia ormai verso 1,38.
In questo momento il supporto è visto a 1180 $/oz e la resistenza a 1280 $/oz.
L’anno volge al termine e i cosiddetti esperti iniziano a dirci quali saranno le quotazioni per il 2014: si va dai 1200 $/oz di UBS ai 1300 di Barclays, dai 1290 di Merrill Lynch ai 1150 di Societé Generale. Non è poi tanto difficile fare queste analisi di mercato, se il prezzo scende rivedono le previsioni al ribasso, se sale le rivedono al rialzo: non sbagliano mai!
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1250,58 lunedì 02 e la minima di 1212,45 mercoledì 04; il dollaro è stato scambiato a 1,3532 martedì 03 e a 1,3707 venerdì 06.
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